In questa pagina spieghiamo cosa sono gli autovalori e gli autovettori, chiamati anche rispettivamente autovalori e autovettori. Troverai anche esempi su come calcolarli ed esercizi risolti passo dopo passo per esercitarti.
Che cosa sono un autovalore e un autovettore?
Sebbene la nozione di autovalore e autovettore sia difficile da comprendere, la sua definizione è la seguente:
Gli autovettori o autovettori sono i vettori diversi da zero di una mappa lineare che, trasformati da essa, danno origine a un multiplo scalare di essi (non cambiano direzione). Questo scalare è l’ autovalore o autovalore .
Oro
è la matrice della mappa lineare,
è l’autovettore e
proprio valore.
L’autovalore è noto anche come valore caratteristico. E ci sono anche matematici che usano la radice tedesca “eigen” per designare autovalori e autovettori: autovalori per autovalori e autovettori per autovettori.
Come calcolare gli autovalori (o autovalori) e gli autovettori (o autovettori) di una matrice?
Per trovare gli autovalori e gli autovettori di una matrice bisogna seguire tutta una procedura:
- L’equazione caratteristica della matrice si calcola risolvendo il seguente determinante:
- Troviamo le radici del polinomio caratteristico ottenuto nel passaggio 1. Queste radici sono gli autovalori della matrice.
- Viene calcolato l’autovettore di ciascun autovalore. Per fare ciò, per ciascun autovalore viene risolto il seguente sistema di equazioni:
Questo è il metodo per trovare gli autovalori e gli autovettori di una matrice, ma qui vi diamo anche alcuni consigli: 😉
Consigli : possiamo sfruttare le proprietà degli autovalori e degli autovettori per calcolarli più facilmente:
✓ La traccia della matrice (somma della sua diagonale principale) è uguale alla somma di tutti gli autovalori.
✓ Il prodotto di tutti gli autovalori è uguale al determinante della matrice.
✓ Se esiste una combinazione lineare tra righe o colonne, almeno un autovalore della matrice è uguale a 0.
Vediamo un esempio di come si calcolano gli autovettori e gli autovalori di una matrice per comprendere meglio il metodo:
Esempio di calcolo degli autovalori e degli autovettori di una matrice:
- Trova gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice:
Per prima cosa dobbiamo trovare l’equazione caratteristica della matrice. E, per questo, deve essere risolto il seguente determinante:
Ora calcoliamo le radici del polinomio caratteristico, quindi uguagliamo il risultato ottenuto a 0 e risolviamo l’equazione:
Le soluzioni dell’equazione sono gli autovalori della matrice.
Una volta ottenuti gli autovalori, calcoliamo gli autovettori. Per fare ciò, dobbiamo risolvere il seguente sistema per ciascun autovalore:
Per prima cosa calcoleremo l’autovettore associato all’autovalore 1:
Da queste equazioni si ottiene il seguente sottospazio:
I sottospazi degli autovettori sono anche chiamati autospazi.
Ora dobbiamo trovare una base di questo spazio pulito, quindi diamo ad esempio il valore 1 alla variabile
e otteniamo il seguente autovettore:
Infine, una volta trovato l’autovettore associato all’autovalore 1, ripetiamo il processo per calcolare l’autovettore per l’autovalore 2:
In questo caso solo la prima componente del vettore deve essere 0, quindi possiamo dare qualsiasi valore
. Ma per semplificare è meglio mettere 1:
In conclusione gli autovalori e gli autovettori della matrice sono:
Una volta che sai come trovare gli autovalori e gli autovettori di una matrice, potresti chiederti… e a cosa servono? Ebbene, risulta che sono molto utili per la diagonalizzazione delle matrici , infatti questa è la loro applicazione principale. Per saperne di più ti consigliamo di consultare come diagonalizzare una matrice con il collegamento, dove viene spiegato passo dopo passo il procedimento e ci sono anche esempi ed esercizi risolti per esercitarsi.
Esercizi risolti su autovalori e autovettori (autovalori e autovettori)
Esercizio 1
Calcola gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice quadrata di ordine 2:
Per prima cosa calcoliamo il determinante della matrice meno λ sulla sua diagonale principale:
Calcoliamo ora le radici del polinomio caratteristico:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 2:
E poi calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 5:
Pertanto gli autovalori e gli autovettori della matrice A sono:
Esercizio 2
Determina gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice quadrata 2×2:
Per prima cosa calcoliamo il determinante della matrice meno λ sulla sua diagonale principale per ottenere l’equazione caratteristica:
Calcoliamo ora le radici del polinomio caratteristico:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore -1:
E poi calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 3:
Pertanto gli autovalori e gli autovettori della matrice A sono:
Esercizio 3
Determinare gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice di ordine 3:
Dobbiamo prima risolvere il determinante della matrice A meno la matrice identità moltiplicata per lambda per ottenere l’equazione caratteristica:
In questo caso, l’ultima colonna del determinante ha due zeri, quindi ne approfitteremo per calcolare il determinante per cofattori (o complementi) attraverso questa colonna:
Dobbiamo ora calcolare le radici del polinomio caratteristico. È meglio non moltiplicare le parentesi perché altrimenti otterremmo un polinomio di terzo grado, invece se i due fattori si risolvono separatamente è più semplice ottenere gli autovalori:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 2:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore -1:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 3:
Pertanto gli autovalori e gli autovettori della matrice A sono:
Esercizio 4
Calcola gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice quadrata 3×3:
Risolviamo innanzitutto il determinante della matrice meno λ sulla sua diagonale principale per ottenere l’equazione caratteristica:
Estraiamo un fattore comune dal polinomio caratteristico e risolviamo λ da ciascuna equazione:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 0:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 2:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 5:
Pertanto gli autovalori e gli autovettori della matrice A sono:
Esercizio 5
Calcola gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice 3×3:
Risolviamo innanzitutto il determinante della matrice meno λ sulla sua diagonale principale per ottenere l’equazione caratteristica:
Troviamo una radice del polinomio caratteristico o del polinomio minimo utilizzando la regola di Ruffini:
E poi troviamo le radici del polinomio ottenuto:
Quindi gli autovalori della matrice sono:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 1:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 2:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 4:
Pertanto gli autovalori e gli autovettori della matrice A sono:
Esercizio 6
Trova gli autovalori e gli autovettori della seguente matrice 4×4:
Dobbiamo prima risolvere il determinante della matrice meno λ sulla sua diagonale principale per ottenere l’equazione caratteristica:
In questo caso l’ultima colonna del determinante contiene solo zeri tranne un elemento, ne approfitteremo quindi per calcolare il determinante per cofattori tramite questa colonna:
Dobbiamo ora calcolare le radici del polinomio caratteristico. È meglio non moltiplicare le parentesi perché altrimenti otterremmo un polinomio di quarto grado, invece se i due fattori si risolvono separatamente è più semplice calcolare gli autovalori:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 0:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore -1:
Calcoliamo l’autovettore associato all’autovalore 3:
L’autovalore 3 ha molteplicità pari a 2, perché si ripete due volte. Dobbiamo quindi trovare un altro autovettore che soddisfi le stesse equazioni:
Pertanto gli autovalori e gli autovettori della matrice A sono: